Siamo la Cooperativa Sociale “Di Bolina” ONLUS che gestisce un C.S.E.R. (Centro Socio-Educativo Riabilitativo) dal settembre 2004 nelle campagne di Treia (MC).

Il nostro nome è anche la nostra filosofia di fondo, ovvero andare “di bolina” (l’andatura della barca a vela che sfrutta il vento contrario per risalire la corrente): trovare nelle difficoltà che ogni giorno incontriamo, un modo per affrontarle e superarle. 

 

Impara da te o con qualche consiglio amico 

come si imbriglia un velame antico 

 e sappi che puoi dare un colpo deciso 

 a quella barra che arriva al timone 

 e volger così la tua prua 

 in direzione di quel vento 

 che ti nega un sorriso 

 E per ogni vento che ti sputerà addosso 

 per ogni tempo che ti prenderà a schiaffi 

 prima di incontrare l’ angolo morto 

 prima di avere il fiato troppo corto 

 sappi che si può risalire il vento 

 coniugando nozione e ardimento 

 sappi che si può giocare il vento 

 andando, di bolina 

Dal 2004 ad oggi l’utenza del Centro diurno è passata da 7 a 25 unità: 10 degli utenti inseriti sono in condizione di disabilità grave/gravissima e 15 utenti sono in condizione medio grave.

Gli interventi educativi e l’organizzazione spazio-temporale che utilizziamo nella gestione del Centro socio-educativo riabilitativo, fanno riferimento agli studi sul costrutto teorico del benessere psicologico di Carol Ryff, afferenti alla Scuola della Well-Being Therapy e, in particolare, alle sei dimensioni del benessere, presunte come trasversali al genere umano e avvalorate da numerosi studi internazionali. Le sei dimensioni individuate dalla Ryff, che fanno da riferimento agli educatori ed ai responsabili del Centro nella strutturazione degli interventi, sono le seguenti:

· Accettazione di sé: accettazione positiva verso il proprio sé.

· Crescita personale: vedersi in continua crescita.

· Scopo nella vita: sensazione che la propria vita abbia un significato.

· Padronanza ambientale: competenze nel gestire l’ambiente e nell’utilizzarne le opportunità.

· Autonomia: autodeterminazione, indipendenza.

· Relazioni positive con gli altri: fiducia, empatia.

 

Concretamente tale costrutto teorico si fonde con la potenzialità che l’ambiente offre e con l’agire della nostra équipe. Lo spazio nel quale si colloca il Centro Diurno mostra numerose potenzialità e possibilità di sviluppare competenze ed autonomie. Il verde attorno alla struttura, il fiume, l’orto, che Di Bolina mette a disposizione del Centro, ma anche la collaborazione concreta alla gestione della casa, le piccole e “grandi” responsabilità, sono considerati strumenti essenziali per l’apprendimento. L’affinamento delle abilità avviene nel contesto quotidiano e familiare, attraverso la routine strutturata, ma anche per mezzo della flessibilità del contesto, affinché ciò che si apprende sia trasferibile e spendibile in altri ambiti e condizioni.

 

Siamo, infatti,  come una grande famiglia, del resto condividiamo gran parte delle nostre giornate; una delle principali attività è l’orto: coltiviamo le nostre verdure e poi, oltre a consegnarle a casa ai nostri clienti, produciamo composte e altri prodotti direttamente in coop. Le nostre attività, però, sono tante, facciamo musica ed abbiamo inciso vari cd, teatro, cinema (abbiamo girato cinque film), bomboniere, laboratorio forno…abbiamo le giornate piene…e poi ci divertiamo, ci divertiamo tanto, litighiamo, facciamo pace, coltiviamo profonde amicizie e tormentati amori. Nel nostro centro ognuno viene accettato per quello che è, con i suoi pregi e le sue difficoltà e l’accettazione è alla base del cambiamento. 

 

Nello spazio del Centro gli utenti si muovono per lo più in autonomia, hanno libero accesso alle attrezzature e possono scegliere le attività nelle quali impegnarsi. Ad un visitatore occasionale il contesto appare come positiva ed accogliente confusione. Questa apparente mancanza di strutturazione impegna maggiormente l’operatore nel ruolo di facilitatore partecipante alle attività, presuppone da parte sua una conoscenza approfondita di tutti i soggetti, delle loro competenze, dei limiti e dei rischi che potrebbero correre e, al contempo, una padronanza di tutti gli strumenti ambientali. La creazione di un contesto spazio-temporale accogliente, piacevole ed emotivamente caldo, predispone l’utente ad un percorso positivo di cambiamento

La bolina è un insulto alle apparenze 

 una scommessa irriverente

  un colpo di coda schioccato al destino 

 di chi non ha lampade di Aladino